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Meritocrazia all’italiana: l’Ad di Eur Spa rilancia l’azienda di Stato e ora rischia di saltare

Il capo di gabinetto di Mario Draghi, Antonio Funiciello, sembrerebbe intenzionato a dire la sua sui vertici di Eur Spa, l’azienda di Stato che gestisce una parte importante del patrimonio immobiliare del quartiere di Roma sud. Antonio Rosati, nominato un anno e mezzo fa Ad di Eur spa, ha letteralmente rilanciato i pezzi pregiati che l’azienda, partecipata al 90 per cento dal Mef e dal 10 per cento da Roma Capitale, aveva negli ultimi anni lasciato alla deriva. Uno su tutti la Nuvola come hub vaccinale e come sede dell’ultimo G20, ma anche il Palazzo dei Congressi e altri immobili con “Riemergere”, uno straordinario programma di eventi realizzato da Eur Spa, iniziato a metà settembre che terminerà a giugno. Una serie di azioni che hanno realmente aperto il patrimonio Eur alle persone. Un risultato consacrato dallo stesso Massimiliano Fuksas, archistar e creatore della Nuvola, che ha sottolineato qualche settimana fa: “Antonio Rosati ha interpretato in senso profondo quello che volevo dare a Roma: un luogo che non c’era per tutti. Lui ha avuto l’intuizione di farlo diventare uno spazio in cui mettere insieme non solo congressi ma la comunità”.

Forse ad accendere l’attenzione di Funiciello, già capo dello staff di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi, è stato proprio il rilancio della Nuvola, delle aree verdi e degli altri immobili, celebrato in questi mesi dai media. Tant’è che ora Rosati rischia di essere sostituito e i nomi che circolano per l’avvicendamento hanno storie professionali/politiche ben definite. L’Ad Eur potrebbe essere sostituito da Elisabetta Spitz, commissario straordinario del Mose, ex moglie di Marco Follini, molto vicina a Paolo Gentiloni, oppure da Claudia Bugno, nel 2015 capo dell’unità speciale di Expo 2015 per la Promos, l’Agenzia speciale della Camera di Commercio di Milano, vicina al sindaco Beppe Sala e al leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Una gatta da pelare non facile per Roberto Gualtieri, che come sindaco della Capitale controlla il 10 per cento di Eur Spa e che in passato, come ministro dell’Economia, aveva dato il via libera proprio alla nomina di Rosati. Ora il rischio è che Daniele Franco, ministro dell’Economia e fedelissimo di Draghi, ancora una volta si troverà ad approvare tout court le scelte di Palazzo Chigi avallando il cambio di vertice.

E in questo caso il merito, come spesso accade in Italia, non sarebbe della partita visto che il Mef ha da poco approvato il piano industriale proposto proprio da Rosati, elogiato non solo dall’archistar Fuksas per il suo lavoro di risanamento e rilancio svolto in questi mesi.