Politica

Elezione Presidente della Repubblica: fumata nera al quarto scrutinio. Avanza Mattarella

Come previsto anche il quarto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica è terminato con una fumata nera. Nonostante il quorum da oggi richiede una maggioranza assoluta del plenum nessuno ha ottenuto i 505 voti validi per salire al Colle. Tra i partiti ancora non si trova nessun accordo e probabilmente domani potrebbe essere la giornata della fumata bianca per eleggere il sostituto di Sergio Mattarella. Il centrodestra ha optato per l’astensione mentre M5S, Pd e Leu ha preferito la scheda bianca.

I voti per Sergio Mattarella aumentano: il capo dello Stato passa dai 125 di ieri ai 166 di oggi. 56 le preferenze per il pm Nino Di Matteo, indicato dai parlamentari ex M5S de l’Alternativa al posto di Paolo Maddalena. Oltre a Mattarella e Di Matteo, hanno ottenuto voti Manconi 8; Cartabia 6; Draghi 5; Amato 4; Casini 3; Baldini, Belloni e Bersani 2. Su 981 presenti, gli astenuti sono stati 441, le schede bianche 261, le nulle 5, i voti dispersi 20.

Una preferenza è andata al maestro Riccardo Muti, indicato da Vittorio Sgarbi come ha espressamente confessato. Un’altra a Spillo Altobelli, dopo che nei giorni scorsi erano usciti i nomi di Dino Zoff e Marco Tardelli, e poi una preferenza al giornalista Luigi Vicinanza, già direttore de ‘L’Espresso’.

I grandi elettori del centrodestra si sono astenuti anche se su 453 nomi solo in 441 non hanno ritirato la scheda.

In dissenso dal centrodestra il deputato di Fi Elio Vito. “Non mi sono adeguato alla decisione del centrodestra di astenersi e non votare, un modo surrettizio per controllare i parlamentari, nascondere le divisioni interne ma soprattutto una grave mancanza di rispetto istituzionale. Ho partecipato dunque come mio dovere alla votazione” ha scritto Vito sui social, spiegando di aver votato scheda bianca ”perché sono franco ma non tiratore”.

Alcuni esponenti del M5S, area Luigi di Maio, hanno votato per Sergio Mattarella. Il Movimento 5 Stelle aveva dato ai parlamentari l’indicazione di votare scheda bianca: fonti vicine ai vertici, poi, hanno sottolineato come agli eletti sia stata lasciata anche la possibilità di “esprimersi in libertà di coscienza”. “Nell’sms che abbiamo ricevuto c’era solo l’indicazione di lasciare scheda bianca…”, ha commentato un eletto pentastellato nel cortile di Montecitorio, mentre era in corso lo spoglio della quarta votazione.