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Pregiudizi antioccidentali e sostegno a Putin

Che in Russia la maggioranza della popolazione sostenga Putin è un fatto certo e incontestabile e ciò esclude la possibilità di un golpe che deponga lo Zar. Chiunque si opponesse verrebbe considerato un traditore e spia dell’Occidente. C’è anche da dire che le popolazioni della profonda Russia, quella dedita all’agricoltura, sono tra i più accesi sostenitori di Putin, perché mal sopportano i ceti ricchi di Mosca e San Pietroburgo ormai considerati occidentalizzati e falsi pacifisti. Ma cosa pensare delle democrazie occidentali dove ci sono quelli che negando ogni evidenza e a dispetto di quanto sta accadendo la pensano come la maggioranza dei cittadini russi? In Italia questa moda o fenomeno ha una valenza maggiore a causa della fragilità politica e istituzionale e che sottende uno scopo remunerativo in termini di consensi elettorali fino a mettere a rischio la stessa sopravvivenza del governo. E questo non fa altro che minare la credibilità internazionale del nostro Paese. Serpeggia ormai un antiamericanismo diffuso, che ci fa apparire la gamba claudicante dell’Occidente e le ragioni sono varie. L’eccessivo numero di formazioni politiche che si competono la sopravvivenza all’interno della stessa maggioranza parlamentare che sostiene il governo. E tutto ciò alimentato da un sistema mediatico in cui ormai non si conosce più il confine tra informazione e spettacolo. L’audience prima dell’informazione. Vengono invitati, si fa per dire, e pagati pseudo esperti che parlano di tutto: dittatura sanitaria, geopolitica o quelli pagati per lanciare invettive contro l’Occidente. In nome dell’audience i vari personaggi vengono promossi sul campo: Storici della filosofia diventano filosofi, storiografi diventano storici, virologi diventano scienziati del settore e tutti parlano di tutto. E come direbbe Renato Zero” il Carrozzone va avanti da sé con le sue regine i suoi fanti i suoi re”. Per non parlare di una sorta di studioso di sociologia del terrorismo, cattedra universitaria, di cui non conoscevo l’esistenza né l’utilità, mi si perdoni l’ignoranza, esistente alla Luiss di Roma, diplomificio di lusso per eccellenza, che ha sostenuto che non bisognava mandare armi in Ucraina per non prolungare le sofferenze del suo popolo. Tutti sanno che in Italia Putin può contare su una fitta rete di interessi economici , ma sfugge a molti che può contare anche su tantissimi pregiudizi antioccidentali. E’ ovvio, però, che la stragrande maggioranza del nostro Paese è legata all’Occidente e ai suoi principi  e valori che l’hanno ispirato e fatto sì che diventasse la culla della democrazia. C’è quindi una diffusa attitudine a negare l’evidenza. E’ avvenuto fino a pochi mesi fa con i No Vax che adesso sembrano scomparsi o forse hanno semplicemente cambiato pelle e diventati antioccidentali e filoputin. Ma la sostanza delle cose è ben altra e sta nel fatto che ci sono lobby di potere che guardano con interesse a questo fenomeno e sono pronte a stendere la mano, s’intende, per fini propri. E’ vero anche che il pluralismo è il pilastro di ogni democrazia e tutte le opinioni vanno rispettate, ma è anche vero che alcune di esse vanno arginate e combattute se costituiscono un pericolo per la democrazia stessa.

Andrea Viscardi