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PD: Elly Schlein non riesce a coordinare il suo partito

“Che fine ha fatto il Pd?”. O meglio che linea politica ha il Partito Democratico adesso? A tre mesi dall’elezione della nuova segretaria, Elly Schlein, il Partito Democratico sembra non averne beneficiato, né a livello nazionale né alle amministrative né tantomeno nel coordinamento.

Stamattina in un’intervista Zingaretti cerca di calmare le acque, chiedendo ancora tempo per la riorganizzazione della nuovo gruppo dirigente.  Anche all’ex governatore non è sfuggita, come era prevedibile, l’assenza di un’agenda forte e chiara che si contrapponga alla politica del governo. Certo non è facile riunire tutte le anime, o correnti, del Pd che stanno iniziando a scalpitare vista l’assenza di risultati e l’assenza di incisività. 

Ma qual è il problema? Forse non lo sanno nemmeno loro. Ultima grana è l’elezione di Paolo Ciani come vicepresidente dei deputati Dem al posto del figlio de De Luca. E questo non sarà dimenticato, soprattutto dal governatore campano. Ma si sà tra De Luca Senior e la Schlein non corre una grande simpatia. 

Ciani viene da Demos (molto vicino a Sant’Egidio di cui il deputato ne fa parte ), non ha la tessera del PD e la sua visione sulla guerra in Ucraina è ben nota, almeno non è in linea con quello che fino ad ora ha votato il Partito Democratico. Una visione pacifista in netto contrasto con la passata segreteria di Letta e non solo. 

Certo è che l’ultima nomina non piace ad esempio all’ex ministro della Difesa Guerini e alla vice presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno che sono tra i maggiori sostenitori pro resistenza a Zelensky. La Schlein ha provato a mettere a tacere i malumori neanche troppo sotterranei: “Ciani ha già chiarito, ha parlato a nome del suo partito che è Demos e con loro abbiamo condiviso l’esperienza delle elezioni. Sull’Ucraina la linea del Pd è molto chiara, non c’è bisogno che aggiunga altro io”.

Questo si vedrà al momento del prossimo voto e sicuramente la posizione del nuovo vice capogruppo a Montecitorio conterà qualcosa e scontenterà altri. Troppo facile parlare a titolo personale quando rappresenti una delle maggiori forze politiche di opposizione del Paese. 

Lunedì 12 giugno è in programma la convocazione della direzione che dovrà analizzare il recente disastro nelle amministrative che ha visto una debacle quasi totale.