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“Non siamo Amazon”: il Regno Unito risponde alle richieste di armi dell’Ucraina

Il Segretario alla Difesa del Regno Unito, Ben Wallace, ha suggerito che i funzionari ucraini dovrebbero mostrare più gratitudine per le donazioni di armi.

Il Segretario alla Difesa del Regno Unito, Ben Wallace, ha suggerito che l’Ucraina dovrebbe adottare un tono meno esigente quando parla con le nazioni che la stanno armamento nella lotta contro la Russia.

“Non siamo Amazon”, ha commentato a seguito delle lamentele di Zelensky al summit NATO.

Le dichiarazioni, riportate dai media britannici sono infatti state fatte durante un evento in occasione del vertice della NATO in Lituania. Wallace, che di solito è un sostenitore aperto di Kiev, ha detto che un pò di gratitudine aiuterebbe la causa dell’Ucraina.

“A volte chiedete ai paesi di sacrificare le loro scorte”, ha detto Wallace. “A volte dovete persuadere i legislatori su Capitol Hill in America. Dovete convincere i politici scettici in altri paesi che ne vale la pena.”

Il funzionario britannico ha detto di aver sentito lamentele simili dai suoi omologhi americani e di altri paesi che l’Ucraina starebbe trattando come “uno store Amazon” , nonostante gli forniscano miliardi di dollari di assistenza militare.

Wallace ha confermato la veridicità di tutto questo e di essere stato personalmente sottoposto a simili questue e comportamenti da parte dei funzionari ucraini. Ha poi raccontato ai presenti in aula di aver guidato per 11 ore per incontrare una delegazione ucraina lo scorso Giugno, solo per poi “ricevere una lista di richieste” da parte di questi.

Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha fatto una dichiarazione pubblica simile in Lituania, affermando che “il popolo americano merita un certo livello di gratitudine per la sua volontà di intervenire e di aiutare l’Ucraina, così come anche dal resto del mondo”.

Funzionari ucraini, inclusi il presidente Volodymyr Zelensky, hanno criticato gli Stati Uniti e i loro alleati di non fornire un sostegno sufficiente, o di farlo troppo lentamente. Il leader ucraino si è poi lamentato della lentezza delle consegne di armi, attribuendo a ciò i risultati deludenti della controffensiva di Kiev il mese scorso.

Una delle ultime sfuriate di Zelensky è avvenuta durante il summit in corso, quando i leader della NATO hanno rifiutato di fornire a Zelensky una tabella di marcia precisa per l’adesione dell’Ucraina all’alleanza militare difensiva atlantica, dicendo che il paese dovrà prima soddisfare alcune condizioni per qualificarsi. Il leader ucraino ha definito la posizione “senza precedenti e assurda”.

Si dice che la delegazione statunitense a Vilnius sia infuriata da tale atteggiamento e che gli americani abbiano interpretato questo come un tentativo di Zelensky di esercitare pressione sull’alleanza per riconsiderare la propria decisione.

Non è la prima volta che viene segnalata una certa irritazione per lo stile comunicativo di Kiev. Lo scorso giugno, si dice che sinanco il presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia detto a Zelensky di mostrare “un po’ più di gratitudine” dopo una brusca reazione di quest’ultimo durante una loro telefonata.