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Petizione di Salvatore Borsellino per “un giardino della memoria”

Il 19 luglio 1992 la mafia uccideva il giudice Paolo Borsellino, insieme a cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Per lui nessun lutto nazionale. Il fratello Salvatore, fondatore del “Movimento Agende Rosse” ha deciso di lanciare la petizione online “Creiamo un giardino della memoria in Via D’Amelio

Salvatore Borsellino spiega come è nata l’idea

Nel luogo in cui esplose la 126 imbottita di tritolo che costò la vita al giudice palermitano, «mia madre ha voluto che si piantasse un Ulivo. L’albero arrivò apposta da Betlemme, perché quel luogo diventasse un simbolo di pace e di speranza piuttosto che di violenza e di morte»- spiega Salvatore Borsellino.

Ai piedi dell’ulivo si raccolgono tantissime persone e attivisti da ogni parte dell’Italia e del mondo, per ricordare e pregare uno dei simboli della lotta alla mafia per eccellenza. 

Purtroppo la strada è sempre ingombra di macchine che circondano e soffocano l’albero, nonostante la presenza di strisce che dovrebbero indicare il divieto.

Da qui, l’idea di Salvatore Borsellino. «Quello che oggi è soltanto un posteggio di auto dovrebbe diventare finalmente un Giardino della Memoria.

Un luogo sacro e non soltanto un posteggio per le auto. In quel giardino si potrebbero poi piantare degli altri ulivi che ricordino le altre vittime, gli altri martiri di questa lotta che ha fatto così tante vittime nella nostra città e non solo».

Via D’Amelio, oggi come allora, è una strada chiusa, delimitata da quello che una volta era un giardino di limoni. Oggi è diventata un parcheggio e si corre il rischio che si perda ogni memoria del sacrificio di quelli che oggi chiamano eroi. Vittime dello Stato che chiedono soltanto un po’ di pace.

Petizione giunta al traguardo 

Al momento le firme raccolte sono 10.000. Raggiunto un primo importante traguardo!