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Stoccolma: bruciata una copia del Corano. Conseguenze politiche

Nel corso di una protesta a Stoccolma, un manifestante iracheno con passaporto svedese ha preso a calci e bruciato una copia del Corano. Dura le reazione del ministro degli esteri turco Hakan Fidan 

L’episodio, definito “atroce” dal ministro degli esteri turco Hakan Fidan è accaduto il 28 giugno di fronte alla moschea di Medborgarplatsen, nel quartiere centrale di Sodermalm, nel corso della tre giorni in cui si celebra la Dhū Hijja, la “Festa del Sacrificio”, una delle più importanti celebrazioni musulmane.

Salwan Momik, questo il nome dell’autore, è un membro della brigata del movimento islamico iracheno, che aveva avuto il via libera dalle autorità svedesi a manifestare. 

«È legale ma non appropriato», ha commentato il primo ministro svedese Ulf Kristersson, sottolineando l’inammissibilità dell’atto vandalico. Nella giornata odierna, l’Organizzazione per la cooperazione islamica, costituita da cinquantasette Paesi musulmani, terrà una riunione straordinaria nella città saudita di Gedda per discutere le misure da adottare nei confronti di quei paesi che consentirebbero- a loro dire- di bruciare le copie del Corano.

Intanto Muqtada al-Sadr, Leader del Movimento Sadrista ha chiesto l’espulsione dell’ambasciatore svedese a Baghdad e la revoca della cittadinanza irachena all’uomo protagonista del gesto incendiario.

Ricordiamo che il prossimo 11/12 luglio i capi di stato e dei governi dei paesi Nato si riuniranno a Vilnius. «La Svezia potrebbe entrare nella Nato già a luglio», aveva dichiarato il segretario generale Jens Stoltenber, ma dopo l’episodio l’ingresso è sempre più in salita.

L’indignazione di Papa Francesco

“Mi sento indignato per il rogo del Corano in Svezia” ha commentato Papa Francesco nel corso di un’intervista sul quotidiano degli Emirati Arabi Al-Ittihad. “Qualsiasi libro considerato sacro dai suoi autori deve essere rispettato per rispetto dei suoi credenti e la libertà di espressione non deve mai essere usata come scusa per disprezzare gli altri. Permettere questo va rifiutato e condannato”.

La risposta della Svezia

L’organismo svedese deplora quanto accaduto il 28 giugno davanti alla moschea ed esprime totale solidarietà alla comunità islamica “ E’ una deliberata violazione della fede e dell’identità musulmana e un attacco alle persone di fede”.